È attualmente al vaglio delle istituzioni europee la proposta di “Regolamento sul Fondo Europeo per lo Sviluppo Sostenibile (EFSD)”, nell’ambito dell’European external investment plan (EIP), che arricchirà il quadro europeo di partenariato con Paesi Terzi all’interno dell’Agenda Europea sulle migrazioni (Migration Compact).
Il Piano europeo di investimenti esteri potrà garantire, attraverso l’istituzione del Fondo EFSD, uno strumento efficace di finanziamento (attraverso sovvenzioni, garanzie e partecipazioni) per lo sviluppo dei Paesi di provenienza e di transito dei flussi migratori.
L’EFSD, insieme alla relativa garanzia ed al fondo di garanzia, costituisce uno dei tre pilastri del piano di investimenti esterni. Accanto al nuovo fondo (1° pilastro), la Commissione si propone di concentrarsi sull’assistenza tecnica per sostenere i partner locali nella preparazione dei progetti, affinchè siano sostenibili ed attraenti agli investitori (2° pilastro), e su azioni mirate per migliorare il contesto imprenditoriale e la governance economica nei paesi partner (3° pilastro).
L’attuale dotazione del Fondo dovrebbe essere di 3,35 miliardi di euro con una capacità di mobilitazione prevista, tra investimenti pubblici e privati, di 44 miliardi di euro di investimenti nel quadriennio 2017-2020. Il Fondo sarà gestito da un Consiglio strategico, presieduto dalla Commissione Europea e dall’Alto Rappresentante per gli Affari Esteri, e composto dagli Stati membri e dalla Banca Europea per gli Investimenti. Sarà, inoltre, strutturato in due piattaforme d’investimento regionali: una riguardate gli investimenti in Africa, l’altra quelli nei paesi di vicinato dell’Unione.
I settori d’intervento, che riguarderanno soprattutto l’assistenza tecnica nelle attività imprenditoriali, saranno: acqua, trasporti, energia, infrastrutture, telecomunicazione, cambiamenti climatici, istruzione e formazione, occupazione giovanile e femminile, accesso delle Micro – Piccole e Medie imprese al credito, agricoltura, salute, ambiente e lotta alla povertà.
Il piano prevede, inoltre, un rafforzamento della cooperazione tra profit e non profit anche attraverso l’introduzione di agevolazioni al blending per un totale di 2,6 miliardi. Gli investimenti verranno ulteriormente facilitati attraverso una garanzia di 750 milioni da parte degli stati membri.
È prevista inoltre una mobilitazione di ulteriori finanziamenti da parte dei privati, attraverso il trasferimento a intermediari finanziari della garanzia del Fondo, seguendo le modalità di gestione già usate nel Fondo europeo per gli investimenti privati.
La garanzia del Fondo sarà trasferita agli intermediari finanziari, i quali, a loro volta, offriranno sostegno ai beneficiari finali mediante prestiti, garanzie, partecipazioni azionarie o prodotti simili. L’obiettivo è mobilitare finanziamenti supplementari, in particolare da parte del settore privato, in quanto la garanzia dell’EFSD ridurrà il rischio per gli investimenti privati e assorbirà le eventuali perdite subite dalle controparti ammissibili, sul modello di quanto avviene con il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS).