Anche se sono trascorse settimane dai fatti di Colonia verificatisi la notte di San Silvestro, il quadro della situazione ancora non è ben chiaro neanche a chi indaga.
Con certezza si sa che molte donne, alcuni giorni dopo, hanno denunciato di essere state aggredite, derubate e molestate. Le testimonianze parlano di uomini dai tratti nordafricani o mediorientali. Proprio il fatto che le denunce sono arrivate alcuni giorni dopo gli episodi di violenza ha portato al sorgere di perplessità.
Dal punto di vista politico sono volate le accuse alle Istituzioni, infatti, il ministro degli Interni, Thomas De Maziere accusa la polizia di non aver tenuto sotto controllo i luoghi strategici della città, mentre l’omologo ministro del Nordreno-Westfalia difende l’operato della polizia. Infine, i Mass media si sono scagliati contro il sindaco di Colonia, Henriette Reker, per le sue posizioni sempre molto favorevoli all’integrazione degli immigrati. Dall’estrema destra, invece, arrivano accuse alla “stampa bugiarda” accusata di coprire le colpe degli immigrati arabi nelle violenze avvenute a Colonia.
Per quanto riguarda il punto delle indagini i sospetti sui quali la polizia indaga sono 19, di questi 14 di nazionalità marocchina ed algerina, tra questi 10 i richiedenti asilo e 9 i clandestini.
Nel frattempo la giustizia “fai da te” sta prendendo il sopravvento con attacchi da parte dei civili che portano molti pachistani, siriani ed immigrati in genere a richiedere le cure presso gli ospedali per le fratture riportate in seguito agli assalti subiti. Gli episodi di violenza sono in parte dovuti agli inviti che circolano in rete e rivolti a difendere le “nostre” donne. Il tutto in un clima che era già abbastanza ostile nei mesi antecedenti i fatti, ciò perché i media conservatori più volte avevano avvertito sulla pericolosità per le donne tedesche derivante dall’immigrazione che, nella maggior parte dei casi, era di origine islamica.
Molti ritengono che tra le maggiori colpe delle istituzioni ci sia stata la scarsa comunicazione con i media nei primi 5 giorni dall’accaduto. Questo comportamento ha generato un rincorrersi di voci che sono poi degenerate fino alla violenza. Dai rapporti della polizia sembra che in realtà coloro che si sono macchiati del reato sono immigrati presenti in Germania, clandestinamente o meno, già da qualche anno. Di conseguenza sono immotivate le critiche rivolte al governo di Angela Merkel circa l’apertura degli ultimi mesi all’accoglienza di immigrati.
Dalle indagini emerge che bande organizzate di algerini dedite agli scippi, agivano nei pressi della stazione già da molto tempo e non si esclude che per l’occasione festiva si siano organizzate al fine di approfittare della confusione. Non si esclude neanche che tra la confusione e l’alcool ci sia stata molta emulazione e quindi alla banda organizzata si siano uniti anche altri soggetti che nulla sapevano del piano criminoso programmato e messo in atto.
A supporto della tesi che i fatti accaduti non possono essere ascritti ai rifugiati arrivati negli ultimi 5 mesi in Germania, vi è il fatto che negli ultimi tre anni le denunce per molestie e furto avvenute nella stazione centrale sono circa 11.000, segno che la zona è da anni poco presidiata ed insicura ed è in tale condizione che sono probabilmente maturati i fatti di Colonia. Ad ulteriore conferma delle precarie condizioni di sicurezza, si aggiunge che in occasione dell’Oktoberfest di Monaco di Baviera le denunce per molestie sessuali sono state 40 e nessuna di esse a carico di immigrati o di uomini di origine araba o nordafricana.
Nonostante gli attacchi ripetuti alla politica di accoglienza, in tutta la Germania stanno nascendo movimenti che, oltre a condannare i fatti e chiedere giustizia indipendentemente dalla nazionalità e dalla religione, chiedono anche che non si strumentalizzi il fatto e che ciò che è accaduto non diventi l’alibi per chiudere le frontiere ai tanti immigrati in fuga dalla guerra e che non sono colpevoli di ciò che è accaduto.
Tra le varie azioni si distingue quella dei profughi che nei pressi della stazione di Berlino da qualche giorno donano rose alle donne scusandosi per quanto avvenuto.
Da quanto detto emerge la necessità di fare un’analisi lucida sui fatti di Colonia e allo stesso tempo mettere in atto politiche di integrazione reali. Senza però dimenticare anche un’analisi sulla nostra cultura, infatti, appare davvero assurdo pensare che le violenze sessuali siano state importate dal Medio Oriente e dal Nord Africa dimenticando del tutto le responsabilità della cultura maschilista ancora presente in Europa.