Tante parole e pochi fatti al Summit mondiale della FAO per la Sicurezza Alimentare

Pochi risultati nella tre giorni romana che, nella sede della Fao all’Aventino, intendeva mettere attorno a un tavolo i rappresentanti dei Paesi ricchi (tra i membri del G8 presente solo l’Italia) e quelli dei Paesi in Via di Sviluppo, per trovare soluzioni condivise alla tragedia della fame nel mondo.

Ogni giorno «oltre 17 mila bambini muoiono di fame: uno ogni 5 secondi, 6 milioni in un anno» – così ha esordito il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, iniziando il suo intervento al Vertice –, che poi ha aggiunto: «Non può esserci sicurezza alimentare senza sicurezza climatica». Parole che indirettamente chiamano in causa il Presidente Obama, assente al Summit di Roma perchè impegnato nel giro di visite in Oriente. Dopo aver in un primo tempo svuotato di significati il Vertice di Copenaghen sull’ambiente del mese prossimo, Obama ha lasciato aperta una speranza di accordo globale, politicamente (ma non legalmente) vincolante sulle riduzioni di emissioni di CO2, nell’incontro con il suo omologo cinese Hu Jintao. Ban Ki-Moon ha inoltre ricordato l’impegno di destinare 20 miliardi di dollari in 3 anni per sostenere lo sviluppo rurale nei Paesi poveri, assunto dal Presidente americano e dal Premier Berlusconi, durante l’ultimo G8 de L’Aquila. E proprio da lì si è ripartiti. I cinque principi sulla “Food Security” de L’Aquila, infatti, sono diventati i “Five Rome Principles for Sustainable Food Security”; un documento che di fatto non raccoglie l’invito del Direttore Generale della Fao, Jacques Diouf, di stanziare 44 miliardi di dollari all’anno da investire in infrastrutture, tecnologie e altri stimoli moderni per l’agricoltura. Anche il Presidente Napolitano nel suo messaggio ha sollecitato i Paesi più sviluppati a fare e dare di più, mentre Papa Benedetto XVI ha sottolineato come la società dell’opulenza e degli sprechi non sia compatibile con lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale, ponendo anche lui l’accento sul legame tra cambiamenti climatici e questione alimentare. Se i governanti discutevano nel Palazzo della Fao, all’esterno i militanti delle Organizzazioni Non Governative si riunivano sotto una tenda per protestare contro le multinazionali, colpevoli di «utilizzare il cibo come mezzo di speculazione». In contemporanea al Vertice ufficiale si è svolto, alla Città dell’Altra Economia di Testaccio, anche il Forum parallelo della Società Civile Sovranità Alimentare dei Popoli ora!. Il “contro-vertice” ha ospitato circa 600 persone, fra delegati e osservatori, giunte a Roma per dibattere sulle cause dell’attuale stato di crisi dei sistemi agroalimentari, e sulla necessità di restituire centralità a quel miliardo e mezzo di piccoli produttori che hanno difficoltà d’accesso all’acqua e alla terra. Per dare una risposta “dal basso” alle richieste di tutti quei cittadini che vedono ancora molto lontano il traguardo di dimezzare la fame nel mondo, stabilito dal Primo Obiettivo del Millennio da raggiungere entro il 2015. Per ulteriori informazioni visitate i siti:                       www.fao.org/wsfs/world-summit/it/?no_cache=1; http://beta.vita.it/news/view/97693 

 

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5.Principi_Roma.pdf

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Food_Summit_Draft_Declaration.pdf

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